la storia della sediaLa sedia o seggiola è un mobile su cui una singola persona può sedere (cioè appoggiare natiche e schiena). È solitamente costruita in legno e formata da un piano orizzontale chiamato “seduta”, da quattro gambe di sostenimento e da uno schienale o spalliera di appoggio. Sia la seduta sia lo schienale possono assumere forme diverse e il numero delle gambe può variare a seconda del tipo di sedia. Il materiale più comunemente utilizzato per la costruzione di sedie è il legno ma diffusissimi sono anche i prodotti in materiale plastico, in alluminio o in acciaio alleggerito, capaci di diminuirne notevolmente il peso. In alcuni modelli particolarmente evoluti viene usata anche fibra di carbonio, che conferisce all’oggetto resistenza e grande leggerezza.

La stroria

Una tavola di legno lunga e stretta che si appoggia su due assi verticali: ecco l’antenata della sedia, la panca. Anche se la sua origine si perde nella notte dei tempi, ancora oggi si costruisce la panca (o banco), sia pure non di così rozza e primitiva struttura. La panca originariamente si diffonde in tutta l’Europa e l’Asia, prima della sedia: accoglieva più persone, costringeva però a sedere in posizione eretta e scomoda. Nel Rinascimento toscano la “Panca a dossale” poggia su piedi a mensola scanalati ed ha la spalliera a giorno costruita da una serie di eleganti colonnine ioniche oppure da balaustri torniti.

Negli esemplari francesi prende il nome di “Banc” ed è un mobile rustico assai massiccio che si collocava di fronte al camino da dove non veniva mai spostato nemmeno per i pasti: ad esso si avvicinava il tavolo da pranzo. La sedia destinata ad ospitare una sola persona è usata all’inizio soltanto per i sacerdoti e i principi: era, infatti, una prerogativa aristocratica differenziarsi dalla massa e sedere a parte, come su un trono. Uno dei primi sedili per una sola persona è il faldistorio e lo si può trovare in uso già nel 1100. Derivato dalla “Sella di Plicatilis” longobarda e romana è eseguito in ferro e poggia su due coppie di supporti mobili incrociati, uniti nell’estremità superiore da una o più strisce in pelle che sorreggono l’imbottitura. I Faldistori in legno intagliato e scolpito, molto rari, presentano una leggera inflessione a forma di “S” dalla doppia forbice (Molto famoso è quello conservato ancora oggi nel convento di Nonnberg presso Salisburgo, è decorato con applicazioni in avorio scolpito).

La “cattedra” e lo “scanno”, elementi tipici degli arredi ecclesiastici non hanno niente a che vedere con la sedia propriamente detta, che compare in Europa agli inizi del Quattrocento. Le prime sedie a stecche o a forbice sono nate probabilmente dalla fusione della sella curulis Romana con la sedia da campo di origine Araba. Un compromesso fra due tipi di civiltà, all’insegna dall’autorità di un capo. Sono costruite con una serie di listelli a forbice montate su perni; la spalliera è formata da una tavoletta orizzontale dal contorno sagomato, dove vanno ad infilarsi le stecche. In Toscana, questi esemplari, che si conservano con alcune varianti per tutto il 1500, sono chiamati con termine popolare a “iccasse” cioè a “X”. Nelle stanza di Savonarola nel convento fiorentino di San Marco si può ancora ammirare la sedia nella quale era solito sedere il frate: si tratta, appunto, dell’originale “Savonarola” che discende dalla “sella Curulis”, di cui ripete la tipica struttura a “X”. La Savonarola ha un certo numero di stecche di legno, da 8 a 12, incurvate a serpentina e incrociate a forbice che s’innestano in basso in un piede a corrente e in alto in 2 braccioli diritti. Il dorsale è formato da una tavoletta sagomata infissa all’estremità dei braccioli e decorata da semplici intagli.

Tipi di sedia

Impagliatura delle sedie

Vi sono numerosi tipi di impagliatura: la più classica è sicuramente quella detta a spicchi, realizzata con il carice (in Toscana detto anche sarello); in passato i contadini usavano anche altri materiali, in base a ciò che avevano a disposizione, a volte anche foglie di mais.
a scacchi: generalmente viene usata della cordicella in materiale naturale, proveniente dalla Cina.
paglia di Vienna, usata per le famose sedie Thonet. Di questo tipo vi sono due tecniche per l’impagliatura: quella tradizionale dove vi sono numerosi fori sul bordo della seduta e la paglia di Vienna dovrà essere passata filo-filo fino a completare la trama e quella in cui si applica l’intreccio precedentemente preparato fissandolo in una scanalatura sulla cornice della seduta che poi dovrà essere rifinita con un filo di midollino.
la seduta di paglia è però in declino, oggi si utilizzano materiali più affabili come anime di plastica ricoperte da soffici cuscini, è più preferibile utilizzare plastiche come il PVC che resistono agli anni.Oltre ai metodi esplicati poch’anzi la seduta può anche presentarsi come un unico pezzo di legno avente un’infossatura per rendere la seduta più ergonomica; è preferibile l’utilizzo di legni come il ciliegio, che conferiscono una particolare tonalità alla seduta. molti invece utilizzano addirittura della paglia per imbottire le loro sedute.

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